
Questi sono i giorni migliori per acquistare i Violetti e gli Empolesi, due tipi di carciofi prodotti nelle nostre terre e famosi per il loro sapore unico e non solo.....
Cynara Scolymus
E' una pianta perenne che si sviluppa, di solito, nelle zone mediterranee e che cresce spontaneamente in tutti quei luoghi caratterizzati con clima mite ed asciutto, nonostante sia in grado di adattarsi a climi relativamente freddi, ma mal sopporta gli sbalzi di temperatura e le brinate. Durante l'inverno a causa delle temperature rigide seguono rallentamenti e blocchi dello sviluppo di questa pianta: a zero gradi il rallentamento sarà notevole, dai 5 gradi sotto zero in giù lo sviluppo vegetativo si fermerà. La produzione spontanea dei carciofi avviene infatti soprattutto nel periodo compreso tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera, ma con particolari tecniche colturali può essere portato anche in autunno o in inverno..Attualmente il carciofo viene coltivato in diverse nazioni e, in particolare, in Italia; Fra le varietà più diffuse nel nostro Paese ricordiamo il carciofo Violetto di Toscana, il carciofo Violetto di Catania, il carciofo Campagnano, il carciofo Castellamare, il Carciofo di Palermo e il carciofo Spinoso Sardo.
Un po' di storia....I carciofi non sono certo di origine Toscana, del loro utilizzo non si trova traccia nei testi antecedenti il '400 secolo in cui questo ortaggio iniziò ad essere molto diffuso e coltivato nella nostra regione. Il carciofo è frutto di incroci, poichè in origine era un cardo selvatico, operati dagli antichi greci (il termine Cynara ha invece derivazione greca, cenere, perché con questa veniva concimata la pianta, mentre per altri autori Cinara era una giovane che secondo la tradizione venne trasformata in carciofo) che, come i romani, coltivavano un "antenato" dell'attuale ortaggio. La pianta di carciofo che conosciamo oggi probabilmente deriva da migliorie apportate in Italia meridionale a partire dal XV secolo: dalla Campania arrivò in Toscana ad opera di Filippo Strozzi e qui trovò grande fortuna grazie alle e caratteristiche geologiche e al clima della nostra regione. Successivamente prese il nome attuale dall' arabo “Kharshuf”, anche se alla sua antica denominazione si ricollega il nome del "cynar", liquore di carciofi molto in uso come digestivo. | ProprietàCome noto anche dalla cultura popolare, il carciofo presenta delle notevoli proprietà terapeutiche e salutari, grazie ai numerosi principi attivi contenti soprattutto dalle sue foglie: sodio, potassio, calcio, fosforo, ferro, vitamine (A, B1, B2, C, PP), ma anche acido malico, acido citrico, tannini, zuccheri che vanno molto bene anche per i diabetici. Molte sono le funzioni svolte dal carciofo: stimolante del fegato ed antitossica , in particolare sull'alcool, di cui riesce a ridurre la presenza nel sangue per effetto dell'aumentata diuresi e per un'accelerazione del metabolismo dell'etanolo, tonica, sedativa della tosse, purificante del sangue, ma rende anche più forte il cuore e dissolve i calcoli. Grazie alla cinarina, particolare sostanza amara che si trova all'interno delle foglie, ma anche nello stelo e nelle infiorescenze, con massima concentrazione durante la formazione del capolino, il carciofo riesce a svolgere un'azione benefica nei confronti della secrezione biliare, dato che ha un ruolo molto importante nella diuresi renale e svolge un'azione regolarizzante delle funzioni intestinali: salutare è mangiare il carciofo crudo, in modo tale da preservare questo importante principio attivo. La presenza di composti vitaminici , invece, permette di ridurre la permeabilità e la fragilità dei vasi capillari. Nel campo della cosmesi, infine, il succo di carciofo è in grado di svolgere un'ottima azione bioattivante, vivificante e tonificante, sopratutto per quanto riguarda le pelli devitalizzate e foruncolose. |
Tisane al carciofo
Possiamo preparare tre diversi tipi di tisane al carciofo: solo con foglie di carciofo, carciofo e 1 cucchiaio di semi di finocchio (aggiungendo il finocchio abbiamo anche un'azione sgonfiante), oppure carciofo (30 grammi), cicoria radice (15 grammi), un pezzetto di radice di liquirizia, poche foglie di menta piperita e melissa, per addolcire il sapore un po' sgradevole del carciofo. In tutti e tre i casi dobbiamo far bollire una tazza d’acqua con le foglie di carciofo essiccate (2-3 cucchiai), spegnere il fuoco e lasciare in infusione per un quarto d'ora circa, quindi filtrare e bere, a piccoli sorsi: queste tisane affinchè abbiano il loro effetto, vanno assunte due volte al giorno, lontano dai pasti, per un mese circa. Essendo queste tisane abbastanza amare, possiamo dolcificare con un cucchiaino di miele.