"L'Epifania tutte le feste porta via".....già, oggi ultimo giorno di queste lunghe feste natalizie prima di tornare alla normalità! In Toscana ed in particolar modo nella zona di Lucca e Viareggio, c'è una dolcissima tradizione per questa ricorrenza, quella dei "Befanotti"......
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Tutte le mattine agli ospiti del nostro agriturismo viene servita una colazione a base di torte, biscotti, pane e marmellate fatte in casa...questi sono i biscottini preparati oggi, frolla e marmellata di fichi! Ingredienti 1 uovo farina zucchero burro lievito da dolci scorza di limone marmellata
"...... non sempre sono necessarie le lettere e le scienze per guadagnarsi la pubblica stima: anche un'arte assai umile, accompagnata da un cuor gentile ed esercitata con perizia e decoro, ci può far degni del rispetto e dell'amore dei nostri simili" : così l'Artusi parla di Antonio Mattei di Prato, il padre del terzo biscotto più famoso al mondo....i Cantuccini! Il nome deriva da "canto" parte di un pezzo, probabilmente perchè i più poveri si accontentavano dei cantucci, parti terminali, del filone dal quale venivano tagliati i biscotti. Già alla corte dei Medici venivano serviti biscotti simili, anche se privi di mandorle, mentre la versione attuale, invece, segue la ricetta del fornaio-pasticcere pratese. I suoi Cantuccini hanno deliziato molti palati illustri....Herman Hessein una sua lettera del suo "Dall'Italia" scriveva: "Trovai un passaggio gratuito su una vettura signorile e raggiunsi presto Prato, dove arrivai di ottimo umore e avendo anche risparmiato i soldi del viaggio. Perciò non ritenni necessario affrettarmi e andai per prima cosa a trovare un amico che abitava vicino al municipio. Sapete come sono famosi i biscotti di Prato! Dunque, il mio amico li fabbricava e ci faceva buoni affari. Quel giorno, in occasione della festività, aveva sospeso il lavoro e fu molto contento di trovarsi in così allegra compagnia." Un biscotto semplice, che per tradizione serviamo sempre accompagnato da buon vin santo, e che ormai è conosciuto ed esportato ovunque. Per tutelare questo prodotto nel mercato, in attesa di ricevere il marchio di indicazione di origine protetta, la AssoCantuccini, associazione di 13 imprese toscane, ha stabilito dei parametri precisi per poter chiamare un biscotto Cantuccino, come per esempio deve contenere almeno il 20% di mandorle intere non sbucciate, il 4% minimo di tuorlo d'uovo, deve essere fatto solamente utilizzando burro, deve avere dimensioni precise. Importantissima è anche la croccantezza: proprio per questo motivo fondamentale è la loro cottura, affinchè siano asciutti anche all'interno. Quella che vi riporto sotto è la ricetta dei miei cantuccini, che certo non hanno la pretesa di essere come quelli autentici, anche perchè io seguo le dosi di mia nonna Loriana, famosa nel nostro paesino per i suoi buonissimi cantucci ma che certo non conosce disciplinari e regole scritte!!! Provateli però, meritano veramente..... Ingredienti 6 uova 450 gr di zucchero 500 gr di farina 30 gr di burro 1 bustina di lievito 1 cucchiaino di scorza di limone 150 gr di mandorle non sbucciate Preparazione Amalgamiamo benissimo lo zucchero a cinque uova intere ed un tuorlo (questo primo passaggio è fondamentale, perchè se non giriamo bene rischiamo che i biscotti vengano schiacciati), quindi aggiungiamo la farina, il burro fuso, la bustina di lievito ed il cucchiaino di scorza di limone. Foderiamo una leccarda con carta da forno e dividiamo l'impasto in filoni lunghi e stretti, distanziandoli un po' gli uni dagli altri per evitare che lievitando in cottura si attacchino. Cuociamo a 180° per 20-25 minuti. Togliamo la leccarda dal forno e lasciamo intiepidire per due minuti i filoni, quindi tagliamoli con un coltello trasversalmente, in modo da ottenere i singoli biscotti. Non aspettiamo troppo dopo averli tolti dal forno perchè altrimenti si romperanno. Una volta tagliati rimettiamoli tutti sulla leccarda e inforniamoli di nuovo per altri due-tre minuti in modo che si asciughino bene anche all'interno. A questo punto i nostri cantuccini sono pronti per essere serviti con Vin Santo!
La festa di San Valentino venne introdotta dalla Chiesa per porre fine ai lupercalia romani, rito pagano che veniva celebrato in questo periodo dell'anno, dedicato alla fertilità. In questa occasione venivano messi in un'urna dei biglietti con scritti i nomi delle donne e uomini che veneravano il dio Lupercus, dio della fertilità: un bambino veniva incaricato di estrarre dei nomi e formare delle coppie che per un anno avrebbero vissuto in intimità. Il Santo che si festeggia oggi è San Valentino da Terni, morto lapidato: esistono molte leggende per spiegare la scelta di questa figura come patrono degli innamorati, una delle quali narra che prigioniero in attesa della lapidazione si fosse innamorato della figlia ceca del suo guardiano alla quale avrebbe ridonato la vista e lasciato un biglietto d'addio con scritto "Dal vostro Valentino"...... Di sicuro la tradizione di spedire "valentine" è molto antica: la prima accertata risale al XV secolo quando Carlo d'Orléans imprigionato nella Torre di Londra scrisse alla moglie :"Je suis desja d'amour tanné, ma tres doulce Valentinée..." ossia "Sono già malato d'amore, mia dolce Valentina...."
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AutoreCiao, sono Elena, da otto anni la cuoca dell'Agriturismo Baldi, da quando mia mamma, Marica, mi ha passato il testimone... Archivio
Marzo 2022
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