
I nostri bambini avranno di sicuro preparato mille lavoretti strappalacrime a scuola anche se, a dire la verità, non ne avrebbero bisogno... per loro è normale dire "ti voglio bene" od abbracciare fino a strozzare.... E noi???? Noi non siamo così bravi, ci vergognamo quasi di dimostrare i nostri sentimenti verso i nostri genitori, ma oggi, via, cerchiamo di impegnarci!!! E per rendere tutto più semplice potremmo magari far precedere la nostra 'dichiarazione' dalla consegna di un piattino dolce dolce, preparato per il nostro babbo....
Ingredienti 150 gr di riso 1/2 l di latte scorza di limone sale zucchero 2 uova farina Vin Santo 30 gr di burro lievito per dolci olio per friggere | Procedimento Mettiamo sul fuoco mezzo litro di latte con un bicchiere d'acqua, un pizzico di sale, 2 cucchiai di zucchero, 30 gr di burro e una scorzetta di limone. Appena bolle togliamo la scorza e aggiungiamo 150 gr di riso, non parboiled!, e facciamolo cuocere moltissimo, a fuoco basso, fino a fargli assorbire tutto il liquido. Togliamo dal fuoco e facciamo raffreddare, quindi aggiungiamo due uova, 2 cucchiai di farina,mezza bustina di lievito da dolci, un cucchiaio di scorsa di arancio grattata e mezzo bicchierino di vin santo. Lasciamo riposare per un'oretta quindi, aiutandosi con due cucchiai, friggiamo l'impasto in abbondante olio caldo. Scoliamo le frittelle quando sono ben dorate, asciughiamole e spolveriamo di zucchero a velo. |
In Italia ed in altri paesi di tradizione cattolica, la Festa del Papà viene festeggiata il 19 Marzo, giorno di San Giuseppe, padre di Gesù. Essendo anche il Santo protettore degli orfani e dei più sfortunati, nella giornata di oggi, in Sicilia, è consuetudine invitare i poveri a casa propria. Molti sono i dolci legati alla festa del papà: i bignè di San Giuseppe a Roma, la zeppola Campana, la raviola nel nord Italia, le frittelle in Toscana.In alcuni Paesi la festa è associata ai padri nel loro ruolo nazionale, come in Russia, dove è celebrata come la festa dei difensori della patria, e in Thailandia, dove coincide con il compleanno dell'attuale sovrano Rama IX, venerato come padre della nazione.
"Per infinite volte, da grande, avrebbe rivisto quella immagine, proprio quella: la sagoma massiccia del padre che cammina a grandi passi davanti a lui, contro il volo della nebbia mattutina, senza mai voltarsi, né per aspettarlo né per controllare che ci fosse ancora. In quella severità, e in quella assenza totale di dubbi, vi era quanto suo padre gli aveva insegnato dell'essere padri: che è saper camminare, senza mai voltarsi. Camminare il passo lungo degli adulti, senza pietà, ma un passo limpido e regolare, perché tuo figlio possa capirlo e starci attaccato, nonostante il suo passo bambino. E farlo senza mai voltarsi, se ne avrai la forza: perché lui sappia che non si perderà, e che camminare insieme è un destino di cui non bisogna mai dubitare, giacché è scritto nella terra.
'Questa Storia'
Alessandro Baricco"